Ragiono ancora sul rapporto Memoria-Sapienza.
La Memoria non è un pacchetto, una serie di dati magari nascosti e che sta alle persone riscoprire, o conservare. La stessa realtà, la Storia, nella nostra percezione cambia, a seconda di chi siamo, del perché guardiamo, del cosa cerchiamo, e anche a seconda del momento in cui siamo, guardiamo, cerchiamo.
Dunque la Memoria cambia: si arricchisce, si chiarisce, si distorce…
Sta alla Sapienza, cioè a chi siamo noi ora, leggere la Memoria, farla sua.
La Sapienza è Memoria acquisita, elaborata, assorbita, in certo senso superata.
La Sapienza è ciò che siamo, il nostro IO. Possibilmente curioso, aperto, errante, immerso nelle cose e, assieme, distaccato, attento.
La Memoria mi sembra ora un concetto astratto, citato quasi sempre a sproposito. La Memoria che mi interessa, che ci serve, è quella che si fa Sapienza.
E’ la Sapienza (così come la intendo) che mi fa ciò che sono.