Caterina Franceschi Ferrucci, da: Dominae, Dizionario Biobibliografico delle donne (2000)

19 Luglio 2020

          Caterina Franceschi Ferrucci

Secolo: XIX
Nascita: 26/01/1803
Luogo: Narni
Opere:

  • Due canti,Bologna, 1831
  • Letture morali… ad uso delle fanciulle,Genova, Tip. De’ Sordomuti, 1851-2 (poi: Una buona madre. Letture morali per le giovanette. Firenze, Le Monnier, 1984)
  • I primi quattro secoli della Letteratura Italiana, dal secolo XIII al XVI. Lezioni di…Firenze, 1856-58
  • Rosa Ferrucci e alcuni suoi scritti pubblicati per cura di sua madre,Firenze, Barbera, 1857
  • Della educazione intellettuale: libri quattro indirizzati alle madri italiane…,Torino, Pomba, 1849-1851.
  • Della educazione morale della donna italiana,Torino, Unione Tipografica Editrice, 1855, poi Firenze, 1875 (seconda e terza ed.).
  • Degli studi delle donne italiane,Firenze, Le Monnier, 1876.
  • Ai giovani italiani. Ammaestramenti religiosi e morali,Firenze, Le Monnier, 1877.
  • Lettere inedite.Rimini, 1887.
  • Guidetti (a cura),  Epistolario di…,Reggio Emilia, 1910.
  • Guidetti (a cura), Scritti letterari educativi e patriottici,Reggio Emilia, 1932.

Bibliografia:

  • Giuliana Morandini, (a cura di), Sospiri e palpiti. Scrittrici italiane del Seicento, Genova, Marietti 1820.
  • Lettere edite ed inedite di Cavour, Torino, 1886.
  • De Santis, Studio su Leopardi,Napoli, 1886.
  • Epistolario di G. Leopardi,Firenze, 1892.
  • Ciancarelli, Una donna italiana nel 1848,Rieti, 1907.
  • Cian, Patriottismo femminile nel Risorgimento,in “Fanfulla della domenica”, Roma, 1908.
  • De Rubertis, Lettere inedite di…,Firenze, 1925.
  • Chiari Allegretti, L’educazione nazionale nella vita e negli scritti di C.F.F., Firenze, Le Monnier, 1932.
  • Boccacci-P. Di Cori (a cura), Lessico politico delle donne, alla voce: Educazione,Milano, Gulliver, 1978.
  • Santoro, C.F.F. e le Lezioni di Letteratura Italiana, in “Esperienze Letterarie”, n.3, 1984.
  • C. Barbarulli, C.F.F. Accademica della Crusca…, in “La Crusca nella tradizione letteraria e linguistica italiana”, Accademia della Crusca, Firenze, 1985.
  • Maria Rosaria Bottegal, Caterina Franceschi Ferrucci. Narnese illustre, Quaderni della Biblioteca DI Narni, Bologna, Dicembre 1993, n°2.
  • VV., Nova, Grande dizionario enciclopedico, Torino, UTET, 2001.

 

Siti degni di nota su Caterina Franceschi Ferrucci.
http://www.url.it/donnestoria/bibliografia/scritit.htm
http://www.comune.narni.tr.it/citt%C3%A0/religione/ferrucci.htm

Presentazione:

Educatrice, scrittrice e poeta (Narni 1803-Firenze 1887). Nata a Narni, allora parte dello Stato Pontificio e come tale suddita di Pio VII, il 26 Gennaio 1803, è figlia di Antonio Franceschi, dottore di origine borghese e di ideologia liberale che aveva avuto, durante il periodo della Repubblica Romana (1799), incarichi politici di rilievo, e dell’aristocratica Maria dei Conti Spada di Cesi. Ispirata ad idee cattolico-liberali, contrarie alle deviazioni temporalistiche dello Stato della Chiesa, mirante piuttosto a salvare la purezza e la forza della religione cristiana, fu l'educazione che venne impartita a Caterina ed ai fratelli Giovanni, Camillo e Rosa. Nel 1808, anno in cui Napoleone decreta l'annessione delle Marche al Regno d'Italia, Antonio Franceschi è nominato medico condotto ad Osimo ed è qui che si trasferisce con la famiglia in cui risiede fino al 1823, quando si sposta a Macerata. Caterina a quell'epoca doveva essere conosciuta come studiosa, se Leopardi, nello scrivere ad un amico, tal Puccinatti, fa più volte riferimento alla sua erudizione in merito alla storia e alla filosofia e si auspica che diventi una protagonista del rinnovamento sociale e letterario italiano. Il 26 Settembre 1827, Caterina Franceschi sposa a Macerata, Michele Ferrucci latinista dotto, professore presso la Biblioteca di Bologna; la loro equilibrata unione durò 54 anni. Trasferitasi con la famiglia a Bologna, ella non frequentò i salotti letterari, ma frequentò personaggi noti come Leopardi. Insieme al coniuge ella prende parte al moto rivoluzionario del 1831, sostenendo le tendenze nazionali unitarie dei gruppi più progressisti. Le conseguenze non si fecero attendere: il professore Michele fu sospeso dal suo incarico di Sostituto alla Cattedra di Arte Oratoria e Poetica Latina e Italiana all'Università. Così egli, con la moglie e il figlio Antonio, nato nel 1929, si spostò a Ginevra, occupando la Cattedra di Eloquenza Latina grazie a Cavour. In Svizzera i Ferrucci si adoperarono per difendere la cultura italiana, Caterina tenendo dal ‘38 un libero corso universitario sulla nostra letteratura. Alla fine del 1844 i coniugi mossero verso Pisa. Nel 1847 Franceschi diede alle stampe Della educazione morale della donna Italiana (1844), opera pubblicata a Torino dopo le prime riforme liberali di Carlo Alberto. L’autrice trattò diffusamente il problema dell’educazione in un libro di quegli anni, Degli studi delle donne, in cui sostiene che l’istruzione deve coinvolgere tutta la popolazione e comprendere ogni disciplina, anche se lo studente è di sesso femminile; tuttavia mentre l'autorità dell'uomo si esplica in ogni ambito, quella della donna è ristretta alla famiglia. In un foglio volante, Alle madri Italiane, ella celebrava un forte sentimento nazionale. Nel 1850 Franceschi si occupò della fondazione del primo Istituto Italiano di educazione femminile, il Collegio delle Peschiere, tuttavia nel ‘51 rinunciò alla sua direzione. Negli stessi anni ella scrisse Della educazione intellettuale e le Letture morali ad uso delle fanciulle, opera premiata nel 1891 dal Ministero della Pubblica Istruzione con la Medaglia d'oro. Il 5 Febbraio 1857, mentre Caterina sta scrivendo I Primi 4 Secoli della Letteratura Italiana, muore, a 22 anni, la figlia Rosa, che a 6 anni leggeva speditamente oltre l'italiano, il francese e il tedesco. In meno di un anno imparò tutta la Divina Commedia a memoria. Conosceva storia, geografia, botanica, oltre alla Letteratura italiana e a quelle straniere. Francesca in suo ricordo curò il libro Rosa Ferrucci ed alcuni suoi scritti dal 1854 al 1874 e le dedicò un diario inedito redatto nel 1860, sulla cui facciata si legge: Prego mio marito, mio figlio e quale della famiglia avrà queste carte di non leggerle e di bruciarle. Vi è riposto il dolore di una madre, 14 Luglio 1877. Nel 1861 il figlio Antonio le affidava la educazione di uno dei suoi bambini, Filippo di 4 anni. In questo stesso anno riprende a scrivere versi pubblicamente lodati da G. Carducci. Il 13 Giugno 1871 la Accademia della Crusca la eleggeva prima donna Membro Corrispondente; per tale occasione ella stese il discorso: Della necessità di conservare alla nostra lingua e alla nostra letteratura l'indole schiettamente Italiana. Negli ultimi anni della vita Caterina Franceschi Ferrucci portò a termine alcuni scritti, ebbe visite frequenti di Alessandro Manzoni, suo pubblico estimatore, e ricevette Don Pedro d'Alcantara, Imperatore del Brasile. Il 28 Febbraio 1887 Franceschi moriva, a Firenze.

Sulla sua lapide, nella cappella privata di una villetta, a San Martino alla Palma (Firenze) è scritto: Donna per ingegno e virtù rara in ogni tempo - Quasi unica nel nostro. L’opera di Franceschi colpisce per la quantità e la varietà dei contenuti: educazione e questione femminile, politica, letteratura, poesie, un ricchissimo epistolario; la sua instancabile operosità e la sensibilità nei confronti dei problemi politici, la sua grande fede, la sua modestia, l'alto valore che attribuì al ruolo della donna nella famiglia e nella società. Nel periodo risorgimentale era famosissima: ricevette l'apprezzamento delle personalità più significative dell''800 italiano e non solo; influì fortemente, con le sue opere, sugli educatori, soprattutto dall'844 al 1870. Indubbiamente le sue teorie sono legate e funzionali ai problemi a lei contemporanei, in stretta relazione con le idee di Vincenzo Gioberti: in quel momento storico si sentiva l'esigenza di formare la donna educatrice ed ispiratrice della vita morale e civile. Ad Ancona e a Narni (sull'epigrafe si legge: C. Franceschi Ferrucci) c’è una via a lei dedicata. Ad Osimo, sul Palazzo Sinibaldi si legge questa lapide: DAL 1808 AL 1823 IN QUESTA CASA ABITÒ E DAL PROF. DON FRANCESCO FUINA APPRESE A SCRIVERE ITALIANAMENTE CATERINA FRANCESCHI FERRUCCI ACCADEMICA DELLA CRUSCA AUTRICE DI OPERE LETTERARIE EDUCATIVE PER ALTEZZA DI DOTTRINA CELEBRATISSIIME POETESSA MERITATAMENTE LODATA ONORE E VANTO D'ITALIA

Collaboratore: Alacevich Allegra

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