Voglio spiegarmi bene: noi donne ad un certo punto abbiamo detto: "bisogna partire da sé". Quanti fraintendimenti poi. Perché forse bisognava spiegare bene, e non permettere a nessuno di violare il nostro pensiero, spiegare bene che per "sé" intendevamo la persona nella sua completezza, e non l'istinto immediato, l'egoismo individuale, come è stato invece raccolto e generalizzato. E dovevamo spiegare bene che "partire" significa "avere un punto di partenza per poi spostarsi": il nostro punto di partenza era questo nostro io recuperato, la famosa soggettività, il genere, ed era un complemento di moto da luogo, che presuppone dunque un muoversi verso la realtà circostante.
Forse io avrei voluto che le donne fossero tutte meravigliose e potessero creare rete tra loro. Ma non credo sia così. Credo che presto sarà chiaro che non esiste la cultura delle donne, ma tante culture, a seconda delle donne. Dovremo accettare tutto ciò, non credi?